Centro Interculturale di Torino

Voci del verbo migrare
Durante la primavera del 2014 ho avuto il piacere di condurre presso il Centro Interculturale della Città di Torino un ciclo di incontri aperti al pubblico. 

Le migrazioni sono tra i fenomeni culturali, sociali ed economici più significativi del nostro tempo. L’Italia, a lungo terra di emigrazione, è circa da trent’anni divenuto paese d’immigrazione, sperimentando un’importante trasformazione della propria realtà in termini interculturali. La grave crisi economica degli ultimi anni ha tuttavia nuovamente invertito la tendenza, prosciugando i flussi dei nuovi arrivi e dando nuovamente il via a una nuova emigrazione di giovani italiani. In questa fase così delicata, appare fondamentale conoscere gli aspetti più rilevanti della storia recente delle migrazioni che hanno coinvolto il nostro paese e interrogarsi sui cambiamenti che si stanno verificando e che saranno ancora più evidenti nei prossimi anni. 
Gli incontri del ciclo "Voci del verbo migrare", con impostazione antropologica, hanno fornito approfondimenti e testimonianze per illustrare una serie di temi inediti, ancora scarsamente esplorati, dell’attuale dibattito sulle migrazioni.


Italia 2061
Presso il Centro Interculturale della città di Torino nel 2013 ho ideato il progetto “2061. Il Mondo, l’Italia, Torino e noi nei prossimi 50 anni” che ho avuto il piacere di curare con la collega giurista Giulia Massobrio.


Nel 2011 l’Italia ha celebrato il 150° anniversario dell’Unità nazionale e la città di Torino ha svolto un ruolo centrale nell’organizzazione delle celebrazioni. L’occasione è stata particolarmente significativa per riflettere sul passato e sul presente del nostro paese, analizzando i percorsi di trasformazione culturale, sociale, economica e tecnologica che hanno “fatto l’Italia e gli italiani” in questi 150 anni di storia.

Superato questo traguardo, si pone oggi l’esigenza di guardare oltre, di volgere la nostra attenzione al futuro interrogandosi su quanto potrà accadere nel lungo cammino che porterà noi e la prossima generazione a festeggiare il 200° anniversario dell’Unità d’Italia nell’anno 2061.

Si tratta di una data solo apparentemente lontana, da cui ci separano 50 anni. Se pensiamo quanto è accaduto nelle decadi che hanno condotto l’Italia dal 1911 al 1961 o dal 1961 al 2011, ci rendiamo conto di quanto sia difficile prevedere i cambiamenti, immaginare in che città, in che paese, in che mondo vivremo tra cinque decenni. Eppure 50 anni sono lo spazio della vita attiva di tutti noi, il lasso di tempo entro il quale possiamo immaginare di trasformare il nostro mondo.

La crisi economica che l’Italia sta attraversando, l’aumento della disoccupazione e di forme di impiego precario, l’incapacità della classe dirigente di agire sulla base di prospettive che superino le scadenze elettorali e di mandato, rendono in particolare per le giovani generazioni particolarmente difficile il compito di immaginare il futuro e immaginarsi nel futuro. Eppure ricercatori, centri studio, istituzioni e organizzazioni internazionali hanno prodotto negli ultimi anni un numero sempre crescente di analisi e pubblicazioni che possono dare un contributo fondamentale nel delineare quali siano gli scenari cui andremo incontro nell’immediato futuro, quali siano le sfide da affrontare e le possibilità da cogliere per i giovani che oggi si affacciano alla vita adulta.

Il progetto “2061. Il Mondo, l’Italia, Torino e noi nei prossimi 50 anni” si è proposto di offrire a un gruppo di giovani che vivono e studiano a Torino l’opportunità di un percorso formativo sulle trasformazioni che ci attendono nei prossimi anni e l’occasione per riflettere insieme sugli strumenti che abbiamo a disposizione per agire concretamente in favore di un futuro più sostenibile a livello economico, sociale e ambientale.